Pandoro di Natale con Lievito Madre Naturale
Piergiorgio Giorilli


con farina di forza W 350 P/L 0,55.

Il Pandoro è uno dei grandi lievitati che esaltano le doti del Lievito Madre Naturale, soltanto con questo lievito è infatti possibile ottenere ottimi risultati, il procedimento e la lavorazione sono abbastanza laboriosi e richiedono quasi 2 giorni ma alla fine il risultato ripagherà di tutto l'impegno richiesto. Nuova ricetta del grande maestro Piergiorgio Giorilli direttamente dal suo libro "La lievitazione Lenta".

pandoro giorilli

Pandoro
dolce tipico di Natale


Con Lievito Madre Naturale.

Ingredienti per un Pandoro da 1 Kg (o 2 da 500g)
Totale impasto 1.022 g.

Impasto n.1) :

  • 267 g di farina di forza (W 350 P/L 0.55)
  •   67 g Lievito Madre Rinfrescato almeno 3 volte *
  • 220 g uova intere
  •   80 g di zucchero semolato
  •     1 g di sale
  •   94 g di burro morbido a pomata

Emulsione:

  • 100 g di Burro di panna 82% m.g. morbido a pomata
  •   47 g di zucchero semolato
  •   23 g di burro di cacao grattugiato
  •    7 g Miele d'acacia
  •     ¼ Bacca di vaniglia

Impasto n.2) :

  • metà dell'impasto n.1)
  •   47 g di farina di forza (W 350 P/L 0.55)
  •     3.3 g di Malto
  • metà dell'impasto n.1)
  •     3 g di sale
  •   47 g tuorli d'uovo
  •   tutta l'emulsione
  •   19 g di panna fresca

* Nota: Se avete il li.co.li, lievito madre liquido al 100%, potete sostituire i 67 g. di PM con 67 g. di licoli aggiungendo 11 g. di farina e togliendo 11 g. di acqua dal primo impasto.Nei grandi lievitati i risultati migliori si ottengono usando soltanto pasta madre solida, non mi riferisco all'aspetto estetico ma per gusto, proprietà organolettiche e conservabilità.


Preparazione e raccomandazioni:

Il giorno prima, la sera, togliere dal frigorifero il lievito Madre naturale e dopo un paio d'ore procedere con un rinfresco al doppio 1:2:45% ovvero 1 parte di lievito, 2 parti di farina ed il 45% di acqua. La quantità di Lievito che serve resterà fuori, a temperatura ambiente, tutta la notte, il rimanente tornerà in frigo.

Il giorno seguente si dovranno fare una serie di rinfreschi per portare il lievito naturale al massimo della sua forza, condizione indispensabile per i grandi lievitati. Solitamente ne servono 3 e volendo si potrà introdurre gradualmente la stessa farina usata per fare il grande lievitato. Una possibile tabellina di marcia potrebbe essere questa su questo link

Alle ore 20...21, dopo 4 ore dall' ultimo rinfresco, con il Lievito Madre più che raddoppiato, si procede con il primo impasto. Nella lista sopra ho elencato gli ingredienti nella stessa sequenza con la quale andranno incorporati.

L'emulsione si prepara qualche ora prima del suo utilizzo mescolando bene, in pratica rendendolo una crema, il burro con lo zucchero, poi aggiungere il burro di cacao grattugiato, il miele di acacia e la polpa del baccello di vaniglia amalgamando il tutto. Usate una forchetta, una frusta o quello che volete ma fate in modo da renderlo una crema morbida ed omogenea. Coprire con pellicola per alimenti e lasciare a temperatura ambiente fino al momento del suo utilizzo.

Non usate gli impasti se non hanno triplicato di volume il primo e raggiunto il bordo il secondo, per essere certi che questo avvenga serve un ambiente che possa garantire una temperatura ottimale di 25... 30°C, un forno spento con luce accesa potrebbe bastare, uso il condizionale perchè personalmente non adopero il forno spento ma una cella di lievitazione fai da te che mi sono autocostruito. Se non avete la temperatura giusta dovrete aspettare più tempo di quanto previsto nella ricetta per ottenere le giuste lievitazioni.

Voglio aggiungere dei consigli perchè di sicuro sbagliare un grande lievitato è molto frustrante, visti impegno e risorse che sono necessari alla sua realizzazione. Li trovate raccolti in un decalogo su questo link: Consigli e raccomandazioni per fare un grande lievitato.


Procedimento:

Impasto 1) Nel cestello dell'impastatrice la farina setacciata, lievito madre a pezzetti e parte delle uova, (60%) o quanto basta per ottenere un impasto omogeneo. Impastare per qualche minuto fino a formare una pasta liscia. Aggiungere le uova rimanenti e dopo qualche minuto lo zucchero ed il sale, una volta incorporati si conclude con il burro morbido a pomata, a più riprese, fino al suo completo assorbimento. Impastare bene e portare ad incordatura.

Impasto triplicato di volumeRiporre l'impasto in un recipiente trasparente (per seguirne lo sviluppo), coperto da pellicola per alimenti e lasciare lievitare, magari ad una temperatura ottimale di 25...26°C e comunque fino a quando non avrà triplicato il suo volume (dalle 12 alle 16 ore a seconda della temperatura). Non abbiate fretta, se questo impasto non triplica il suo volume, comprometterà la buona riuscita di tutta la ricetta.

preparazione impasto finaleImpasto 2) Nel cestello della planetaria metà dell'impasto 1) con la farina ed il malto. Quando l'impasto risulterà liscio aggiungere l'altra metà dell'impasto 1), il sale ed una volta assorbito i tuorli, procedere a piccole dosi ed aspettare sempre che vengano assorbiti, quindi l'emulsione morbida col burro e zucchero montati a crema, sempre a piccole dosi, ed aspettando che venga assorbita, si conclude con la panna fresca versata a filo.

pirlatura pandoroTogliere l'impasto dall'impastatrice e mettere in un contenitore lasciandolo puntare per 30 minuti ad una temperatura di 28° trascorsi i quali, su un piano impermeabile unto da un velo di burro e con le mani unte, pirlare formando una pagnottella e lasciare puntare per 60 minuti, sempre ad una temperatura di 28°

pandoro in lievitazioneTrascorsi i 60 minuti pirlare di nuovo e mettetelo nello stampo in metallo che avrete unto con un sottilissimo velo di burro. Lasciare lievitare nello stampo, se non avete una cella di lievitazione copritelo con pellicola per alimenti, ad una temperatura ottimale di 28/ 30°C. per 5...6 ore e comunque fino ad 1 cm dal bordo.

pandoro lievitatoAccendere il forno per portarlo a temperatura e nel frattempo scopritelo dalla pellicola per alimenti in modo che possa prendere aria e formare così una leggera pelle in superficie.




pandoro cotturaAttenzione: Non c'è modo di verificare la cottura se non con un termometro a sonda che infilzato nel cuore del pandoro dovrà restituire una temperatura di 94 ° gradi. Una volta cotto sfornare e lasciare nello stampo a raffreddare per circa 1 ora. Capovolgere e sfilarlo dallo stampo. Si gusta meglio il giorno dopo, meglio ancora dopo alcuni giorni dove tutti i sapori si amalgamano al meglio, sempre che riusciate a resistere. :)

Ultima raccomandazione: usate ingredienti di ottima qualità, in modo particolare il burro, o potreste non avere risultati ottimali. (io burro lurpak non salato)

Cottura:

Cuocere in forno statico già caldo a 170° C per 50 minuti o in base alla pezzatura.
(Attenzione: tempi e temperature indicative, ognuno conosce il proprio forno, direi di tenere controllato tutto il processo di cottura per evitare sorprese, soltanto dopo averlo cotto almeno un paio di volte si potrà contare su tempi e temperature certe per quel forno e questa ricetta.)


Pandoro: cottura in forno statico preriscaldato.

temperatura di cottura170 ° gradi

tempo di cottura 50 minuti


pandoro cotto


Nel caso in cui si rendesse necessario proteggerlo da bruciature sulla superficie, è possibile metterci sopra un foglio di alluminio per alimenti, in questo caso non aprite il forno prima che siano trascorsi almeno 35 minuti di cottura.

Per una più lunga conservazione chiudere il pandoro in uno di quei sacchetti alimentari o cellophane per alimenti, ma prima di chiudere spruzzate un poco di alcool etilico per alimenti che eviterà eventuali muffe dovute all'umidità del prodotto. Personalmente non sono mai andato oltre i 15 giorni per i quali non serve mettere nulla, ma con la spruzzata di alcool si arriva ad una conservabilità di ben 30/ 40 giorni.

Buon Pandoro e Buon Natale...

(le piccole immagini nel procedimento si possono ingrandire facendo click sopra l'immagine stessa)

Andrea Bianchi







macina spiga farina



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